Scuola, scontro sull’obbligo da 3 a 18 anni. Carfagna: “Idea in perfetto stile sovietico”

Scuola, scontro sull’obbligo da 3 a 18 anni. Carfagna: “Idea in perfetto stile sovietico”

Scuola, scontro sull’obbligo da 3 a 18 anni. Carfagna: “Idea in perfetto stile sovietico”


Il segretario del Pd, Enrico Letta, si sta spendendo sui temi della scuola, ma ieri, quando a Rimini ha proposto l’obbligo scolastico fino alla Maturità e a partire dai tre anni, la platea di Comunione e Liberazione ha alzato un chiaro “nooo”. E’ la vecchia questione cattolica dell’educazione genitoriale che deve essere “guida dell’istruzione”, questione che avanzava un riferimento della scolastica cristiana come Don Luigi Sturzo: “La scuola non sostituisce i genitori bensì è ad essi complementare”, diceva, “qualsiasi altro collaboratore nel processo educativo deve agire in nome dei genitori, con il loro consenso e, in una certa misura, anche su loro incarico”. Letta, a Rimini, ha anche detto: “La scuola dell’infanzia sia data alle famiglie con una gratuità necessaria”.

L’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, senatrice del Partito democratico, ha ulteriormente portato avanti il concetto “dai 3 ai 18”: “Non basta una scuola aperta, va introdotto nella Costituzione il diritto individuale universale all’istruzione e all’apprendimento. Il futuro del Paese e la tenuta della democrazia poggiano sulla conoscenza e la formazione permanente. In questo modo, infatti, si costruisce una società più giusta, che veda la piena attuazione dell’articolo 3 della Costituzione”.

Matteo Salvini, nell’affrontare la questione, ha sottolineato in un comizio a Giulianova i fischi di Cl: “Sulla scuola Letta ha idee geniali”. Ma è dal centro che sono arrivati gli attacchi più pesanti. Carlo Calenda, leader di Azione alleata di Italia Viva di Matteo Renzi, nel corso di una video intervista al sito di Repubblica così si è espresso: “Letta ha detto una cosa che non si può sentire. L’obbligo fino ai 18 anni sta nel nostro programma, ma essere costretti a mandare i nostri figli a scuola dalla materna non si può sentire”.

I motivi li ha dettagliati Mara Carfagna, ministra per il Sud nel governo in carica, anche lei di Azione: “L’idea dell’asilo obbligatorio non solo è in perfetto stile sovietico, ma anche fuori dalla realtà. Lo sa il segretario del Pd che l’offerta di nidi e asili in molti comuni del Sud non arriva al 15 % dei bambini residenti? Lo sa che al Sud oltre il 60 % delle madri non è occupata né può esserlo per mancanza di asili?”. Secondo la ministra l’unica operazione pensata a favore di bambini e genitori è quella “realizzata con gli investimenti del Piano nazionale di resilienza e ripresa e con la definizione dei livelli essenziali di prestazione. Oggi ci sono le risorse per portare l’offerta di nidi in ogni singolo comune italiano a 33 posti ogni 100 bambini entro il 2027. Il Pnrr paga i mattoni, l’ultima Legge di bilancio stanzia i fondi per maestre e personale”.

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha detto: “Sono favorevole all’obbligo scolastico fino a 18 anni. Così si fa in molti Paesi esteri. Se dobbiamo garantire un livello minimo ai nostri studenti, dobbiamo guardare a cosa si fa intorno a noi e 18 anni è un compromesso accettabile”.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-08-24 21:40:48 ,www.repubblica.it

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